Un Angelo che legge il Corano, Fratelli d'Italia risponde a AVS: "La Scuola ed i Valori fondanti: un dovere di chiarezza e di rispetto".
CIVITAVECCHIA - «Il comunicato di AVS solleva un punto importante riguardo al ruolo della scuola come luogo di dialogo e rispetto. Tuttavia, è fondamentale che questo dialogo si inscriva nel quadro dei valori e delle tradizioni che definiscono l'identità italiana, senza equivoci o interpretazioni fuorvianti».
Inizia così la replica di Fratelli d’Italia ad Avs. Il partito locale di Giorgia Meloni pone l'accento sulle profonde radici storiche e culturali presenti in Italia e sui valori cattolici e che la scuola pubblica deve trasmettere come patrimonio culturale e valoriale della nostra nazione.
«L'Italia - spiegano dal coordinamento di via Carducci - è una Nazione con una profonda radice storica e culturale intessuta di valori cattolici. Questo non è un dato ideologico, ma un fatto storico e sociale innegabile che ha plasmato la nostra arte, la nostra legislazione e il nostro senso civico. La Costituzione Italiana, pur garantendo la libertà religiosa, non ignora questo legame, né lo sminuisce.
In questo contesto, - si legge nella nota - la scuola pubblica ha il compito primario di trasmettere il patrimonio culturale e valoriale della nostra nazione. Questo include il rispetto per tutte le fedi, certo, ma anche la promozione e la tutela della nostra identità culturale e religiosa prevalente.
Il Concordato tra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica, tuttora in vigore, è un pilastro che riconosce la specificità del cattolicesimo in Italia. L'articolo 9 del Concordato, in particolare, stabilisce che la Repubblica Italiana riconosce il valore della cultura religiosa e che "i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano". Ne consegue che l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non è un'imposizione, ma un'offerta coerente con questa realtà storica e culturale.
Mostrare un angelo che legge il Corano in un contesto scolastico, anche se con l'intento di promuovere la pace, - affermano - potrebbe non essere la scelta migliore. Questo gesto, infatti, potrebbe non essere visto come un segno di uguaglianza, ma piuttosto come qualcosa che può creare confusione sulla chiara identità culturale e religiosa che una scuola pubblica dovrebbe mantenere.
Per costruire un senso di fratellanza - si legge ancora - è fondamentale conoscere e rispettare le differenze di ciascuno, senza cercare di mescolarle o creare simboli che potrebbero non rappresentare davvero i valori di tutte le comunità, specialmente se si considera il contesto di bambini delle scuole elementari. L'ignoranza, come giustamente sottolineato, è un problema. Ma la vera conoscenza include anche la consapevolezza della propria identità e la comprensione che il pluralismo non significa annullare o relativizzare le proprie radici.
La scuola deve essere un luogo di apprendimento critico e di valorizzazione delle proprie tradizioni, per poi aprirsi con consapevolezza al confronto con l'altro, senza paure, ma anche senza perdere la propria bussola identitaria.
La speranza nell'immaginazione infantile è un valore, ma questa immaginazione deve essere nutrita con la chiarezza dei riferimenti culturali che la nostra nazione offre, affinché possa crescere su basi solide di identità e rispetto reciproco e promuovere questo è un chiaro dovere di ogni insegnante», concludono dal coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia.
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