Sabato 22 aprile inaugurazione della nuova sede di Fratelli d'Italia Civitavecchia
CIVITAVECCHIA - Sabato 22 aprile, a partire dalle ore 17.30, ci sarà l'inaugurazione della nuova sede del Circolo territoriale di Fratelli d’Italia “Giorgio Almirante”, in via Carducci n. 29 (rione San Giovanni - zona mercato).
La manifestazione vedrà la partecipazione di tutti i dirigenti locali del Partito, degli assessori, dei consiglieri comunali e regionali e di parlamentari.
«Particolarmente significativa sarà la partecipazione di Giuliana de’ Medici, figlia del grande Giorgio Almirante e Presidente della omonima Fondazione dedicata allo storico segretario e leader carismatico della Destra italiana, alla quale non a caso la sede del nostro circolo è intitolata - dichiara Paolo Iarlori, coordinatore di Fratelli d’Italia di Civitavecchia.
Proprio per questo - prosegue Iarlori, siamo particolarmente onorati ed orgogliosi dei poter ufficialmente inaugurare la nuova e più ampia sede del circolo alla presenza della figlia del compianto Giorgio Almirante, un faro per la nostra comunità militante. Inauguriamo la sede che rappresenta, in maniera la straordinaria, la crescita in termini di consensi e di iscritti, che il nostro Partito ha fatto registrare a Civitavecchia così come in ogni città d’Italia.
L'evento di sabato sarà un momento di festa ed una lieta occasione per incontrare gli iscritti e i simpatizzanti e per celebrare il tesseramento 2022 che ha visto una crescita esponenziale degli iscritti, più che raddoppiati rispetto a quelli del 2021 (il circolo di Civitavecchia è in assoluto quello con il maggior numero di iscritti nella intera federazione provinciale di Roma) e rilanciando il tesseramento 2023, iniziato in maniera entusiastica sull’onda dei successi elettorali alle elezioni politiche e alle regionali del Lazio, che hanno visto trionfare Fratelli d’Italia anche a Civitavecchia, dove il Partito ha superato il 33%, eleggendo per la prima volta nella storia un consigliere regionale di destra di Civitavecchia, la nostra Emanuela Mari», conclude Paolo Iarlori.
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